lunedì 11 agosto 2014

Recensione - Il ritorno di Inna-Mok di Max Giorgini

Titolo: Il ritorno di Inna-Mok
Autore: Max Giorgini
Editore: 0111 Edizioni
Prezzo: 15,70 (cartaceo) 6,99 (ebook)
Pagine: 232
Link: Sito
Inna-mok, potentissimo mago del popolo degli spettri, è stato sconfitto mentre tentava di asservire la Terra di Ruhel. Tutti lo credono neutralizzato per sempre, lui però si è trasferito in un'altra dimensione.
Quando torna, deciso a vendicarsi, dovrà vedersela con Rash e Nystrid, due giovani di razza umana: lui, aristocratico e ribelle, si è unito a un bracconiere; lei, sfigurata da uno stregone barbaro, vedendosi rifiutata dalla sua gente la abbandona. Venuti a conoscenza della minaccia che incombe sulla Terra di Ruhel, si trovano al contempo investiti della responsabilità di poterla salvare.
Infatti c'è una speranza: Venorè, giovanissima maga dei figli dell'aria, prima di morire prematuramente ha presagito il ritorno di Inna-mok e fabbricato un oggetto incantato – andato perduto – in grado di annientarlo.
L'esito della loro ricerca, non priva di risvolti personali e colpi di scena, rimarrà fino alla fine appeso a un filo. Perché anche il negromante è sulle tracce dell'arma magica...

Nella Terra di Ruhel persiste una leggenda con protagonista un potentissimo mago oscuro dal nome Inna-Mok, si narra che durante la prima Era il negromante sia stato sconfitto e rinchiuso per sempre a seguito del suo tentativo di raggiungere il potere assoluto. Venorè, una giovane strega dei figli dell'aria, predisse il suo ritorno sotto l'incredulità della gente e decise di sacrificare la sua vita per creare un pugnale fatato in grado di sconfiggerlo, qualora fosse tornato. Tantissimo tempo è passato da suddetta storia, tanto da divenire appunto, solo una leggenda. Giunti alla seconda Era il potente negromante decide però che è arrivato il momento di insorgere per la sua vendetta. Durante la sua cattura, infatti, solo una parte di lui venne rinchiusa, mentre l'altra fu trasferita in un'altra dimensione. 
D'altro lato troviamo due storie parallele di comuni mortali, quella di Rash e Nystrid. Rash, vecchio aristocratico, è stato tradito e abbandonato dai suoi più fidati amici e catturato per essere venduto come schiavo. Nystrid una coraggiosa guerriera è stata involontariamente sfigurata da un barbaro e viene costretta dagli occhi indignati e impauriti della sua gente ad abbandonare la sua casa per sfuggire verso una soluzione al suo problema. Con il vagare della voce sul ritorno del potentissimo mago oscuro, Rash e Nystrid durante i loro percorsi si troveranno a tentare di salvare la propria terra, Rash per promessa e Nystrid ormai senza miglior scopo a cui dedicarsi.

L'intero mondo fantasy creato dall'autore è caratterizzato da moltissimi dettagli e una vivida immaginazione della Terra di Ruhel tra passato, presente e i suoi più diversi personaggi. La storia si divide tra due tempi: l'Era della  leggenda di Inna-Mok, abitata da diverse razze e la seconda Era dove tra la popolazione sono comparsi gli "umani".
Entrare in sintonia con la storia non è stato inizialmente facile. L'edizione del libro si presenta senza capitoli ma diviso in tre parti, ogni parte con brevi spezzoni di storie dei personaggi principali: Inna-Mok, Rash, Nystrid e gli occhi della bambina Tarin e del suo nonno nel raccontare e ricordare la leggenda. L'aggiunta dei tanti nomi mischiati ai luoghi o ai diversi abitanti già nelle prime pagine non è stato d'aiuto, la sintonia con la Terra di Ruhel e le sue razze si trova solo piano piano. Il saltare da un punto di vista in terza persona all'altro è stato impegnativo, la mancanza di capitoli una scelta ambigua ma la storia con il suo sviluppo ha risollevato le sorti del libro, portandomi avanti con la curiosità di sapere di più. Ho apprezzato molto le leggende, la storia della Terra di Ruhel, la storia di Nystrid e la sventura-fortuna di Rash. Ma ciò non è bastato, la curiosità a lungo andare è scemata per gli avvenimenti un po' troppo a rilento e i problemi sono stati risolti troppo facilmente. Perfino il potente mago Inna-Mok nella sua strada del ritorno e ricerca non si è trovato a dover affrontare chissà quali difficoltà, grazie anche alla sua abilità di trasformarsi e assumere le sembianze desiderate. Continuavo interessata a leggere la storia, ma nella mente insisteva a balenarmi la domanda: ma quand'è che succederà qualcosa di concreto? Il mago e la sua ricerca dell'arma magica, per distruggerla prima che possa distruggere lui. Rash e Nystrid sempre in movimento. Fino a raggiungere l'agognato momento, ormai a conclusione. E' stato più un viaggio, anche interiore e personale invece che una battaglia vera e propria. Un viaggio verso la conoscenza della Terra di Ruhel, le sue leggende, la sua creazione. Un viaggio verso l'accettazione di una Nystrid sfigurata e un Rash ormai perso per la seconda volta.

La storia si presenta comunque veramente ben scritta per essere un esordio e come ho già accennato la Terra di Ruhel prende veramente vita tra gli avvenimenti e la buonissima caratterizzazione dei suoi abitanti. Peccato, avrei forse preferito più azione per ciò che viene descritto come "Il ritorno di un potentissimo mago", ciò non toglie che sia un fantasy ben fatto e ben scritto.

3/5

1 commento:

  1. Aspettavo questa tua recensione...insomma un pochino lento come azione, mi pare di capire...però mi incuriosisce ancora, se riesco lo leggerò di sicuro ^-^

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